lunedì 9 marzo 2009

PROVI LEI A SPIEGARMI!

Sono mamma di 3 figlie che frequentano la scuola primaria e secondaria di
primo grado dell' Ist. Comp.12 Golosine di Verona.
Sono molto preoccupata per ciò che sta colpendo la scuola!

Mentre il dibattito pubblico sui temi della scuola sembra concentrarsi su questioni banali
e secondarie, ben altri sono i cambiamenti che stanno passando, senza
alcun confronto né con noi genitori, né con le altre componenti della scuola.

Già da tempo ho capito che la "riforma" in realtà, non si
preoccupa di METTERE (grembiulini, disciplina o quant'altro) ma semmai
di TOGLIERE: i provvedimenti intrapresi in questi mesi tolgono tempo-
scuola, insegnanti, laboratori, opportunità, scuole. Su molti punti mi
sento presa in giro, quale cittadina, da provvedimenti che, senza
esplicite e valide giustificazioni pedagogiche o didattiche, hanno come
solo obiettivo il risparmio delle finanze.

Per quanto si voglia ancora sostenere il contrario, è sempre più evidente che c'è un disegno di
impoverimento sia quantitativo sia qualitativo della scuola pubblica
del nostro paese, peraltro confermato dagli stessi Dirigenti Scolastici
e dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico, che ho avuto modo di
sentire in recenti interventi pubblici.

Sento un dovere rimanere in prima linea nel difendere la scuola primaria che conosco e che
funziona, al passo con i tempi, capace di far crescere le mie figlie.
La scuola dove tempo pieno e tempo lungo non sono solo una risposta
alle esigenze di tante famiglie, ma sono anche la scuola dei tempi
distesi, del rispetto dei tempi di apprendimento di tutte le bambine e
di tutti i bambini; dove il rapporto con "più insegnanti", e non il
"maestro" unico", non è certo un problema ma una ricchezza, garanzia di
una didattica competente e di una pluralità di relazioni e di crescita
sociale dei nostri figli; dove le compresenze danno la possibilità alle
scuole di adattare l'organizzazione agli specifici bisogni del
territorio e favorire il successo scolastico di tutti gli alunni.

Per questo continuo a non capire il nesso "più tagli uguale maggiore qualità".
La scuola che andava bene 30 anni fa non regge alle sfide e alle complessità di oggi!
Quali saranno i costi sociali e culturali di questi provvedimenti nel futuro?

Come genitore mi indigno, perché, a casa mia, risparmiamo prima sulle cose superflue, poi sulle cose necessarie … e mai sul futuro dei nostri figli.

Sono quindi sicura che anche Lei vorrà battersi per la difesa della scuola pubblica, oppure
provi Lei a spiegarmi e convincermi che queste scelte sono un investimento per il futuro dei nostri figli.

Rimango in attesa di una risposta.

Vecchini Arianna