sabato 28 febbraio 2009

Non tutti sono INERTI

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Ministro
Mariastella Gelmini
Viale Trastevere, 76/A - 00153 ROMA
Direttore
Generale: Dott. MARIO GIACOMO DUTTO

Al Direttore Generale
USR -
Ufficio Scolastico Regionale (MIUR)

All'Assessore Regionale alle
Politiche dell'Istruzione e della Formazione

P.C. al Comitato genitori
e insegnanti per la scuola pubblica
"Provi lei a spiegarmi"

Siamo i
genitori di una bambina che frequenta, la quarta classe, della scuola
primaria G. Carducci di Mirano in provincia di Venezia


Siamo molto
preoccupati per ciò che sta colpendo la scuola!

Mentre il dibattito
pubblico sui temi della scuola sembra concentrarsi su questioni banali
e secondarie, ben altri sono i cambiamenti che stanno passando, senza
alcun confronto né con noi genitori, né con le altre componenti della
scuola.

Già da tempo abbiamo capito che la "riforma" in realtà, non si
preoccupa di METTERE (grembiulini, disciplina o quant'altro) ma semmai
di TOGLIERE: i provvedimenti intrapresi in questi mesi tolgono tempo-
scuola, insegnanti, laboratori, opportunità, scuole. Su molti punti mi
sento preso/a in giro, quale cittadino/a da provvedimenti che, senza
esplicite e valide giustificazioni pedagogiche o didattiche, hanno come
solo obiettivo il risparmio delle finanze.

Per quanto si voglia ancora
sostenere il contrario, è sempre più evidente che c'è un disegno di
impoverimento sia quantitativo sia qualitativo della scuola pubblica
del nostro paese, peraltro confermato dagli stessi Dirigenti Scolastici
e dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico del Veneto, che ho
avuto modo di sentire in recenti interventi pubblici.

Sentiamo un
dovere rimanere in prima linea nel difendere la scuola primaria che
conosco e che funziona, al passo con i tempi, capace di far crescere i
miei figli. La scuola dove tempo pieno e tempo lungo non sono solo una
risposta alle esigenze di tante famiglie, ma sono anche la scuola dei
tempi distesi, del rispetto dei tempi di apprendimento di tutte le
bambine e di tutti i bambini; dove il rapporto con "più insegnanti", e
non il "maestro" unico", non è certo un problema ma una ricchezza,
garanzia di una didattica competente e di una pluralità di relazioni e
di crescita sociale dei nostri figli; dove le compresenze danno la
possibilità alle scuole di adattare l'organizzazione agli specifici
bisogni del territorio e favorire il successo scolastico di tutti gli
alunni.

Per questo continuiamo a non capire il nesso "più tagli uguale
maggiore qualità".
La scuola che andava bene 30 anni fa non regge alle
sfide e alle complessità di oggi!
Quali saranno i costi sociali e
culturali di questi provvedimenti nel futuro?

Come genitori ci
indignamo, perché, a casa mia, risparmiamo prima sulle cose superflue,
poi sulle cose necessarie e mai sul futuro dei nostri figli.

Siamo
quindi sicuri che anche Lei vorrà battersi per la difesa della scuola
pubblica, oppure provi Lei a spiegarci e convincerci che queste scelte
sono un investimento per il futuro dei nostri figli.

Rimaniamo in
attesa di una cortese risposta e porgiamo i nosti saluti


FIRMA

Bosello Michele e Polo Cristina

MIRANO - VENEZIA