venerdì 27 febbraio 2009

prova lei a spiegarmi?

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Ministro Mariastella Gelmini
Viale Trastevere, 76/A - 00153 ROMA
Direttore Generale: Dott. MARIO GIACOMO DUTTO

USRV - Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto (MIUR)
Riva de Biasio S.Croce 1299 - 30135 Venezia
Direttore Generale: dr.ssa Carmela Palumbo

Assessore alle Politiche dell'Istruzione e della Formazione
Elena Donazzan
Palazzo Balbi - Dorsoduro 3901 - 30123 Venezia

P.C. al Comitato genitori e insegnanti per la scuola pubblica
di Padova e Provincia

Sono un genitore di un/una bambina che frequenterà la prima classe della
scuola primaria "G. Bonetto" di Albignasego (PD)

Sono molto preoccupatoa per ciò che sta colpendo la scuola!

Mentre il dibattito pubblico sui temi della scuola sembra concentrarsi su
questioni banali e secondarie, ben altri sono i cambiamenti che stanno
passando, senza alcun confronto né con noi genitori, né con le altre componenti
della scuola.

Già da tempo ho capito che la "riforma" in realtà, non si preoccupa di
METTERE (grembiulini, disciplina o quant'altro) ma semmai di TOGLIERE: i
provvedimenti intrapresi in questi mesi tolgono tempo-scuola, insegnanti,
laboratori, opportunità, scuole. Su molti punti mi sento preso/a in giro, quale
cittadino/a da provvedimenti che, senza esplicite e valide giustificazioni
pedagogiche o didattiche, hanno come solo obiettivo il risparmio delle
finanze.

Per quanto si voglia ancora sostenere il contrario, è sempre più evidente che
c'è un disegno di impoverimento sia quantitativo sia qualitativo della scuola
pubblica del nostro paese, peraltro confermato dagli stessi Dirigenti
Scolastici e dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico del Veneto, che ho
avuto modo di sentire in recenti interventi pubblici.

Sento un dovere rimanere in prima linea nel difendere la scuola primaria che
conosco e che funziona, al passo con i tempi, capace di far crescere mia/o
figlia/o. La scuola dove tempo pieno e tempo lungo non sono solo una risposta
alle esigenze di tante famiglie, ma sono anche la scuola dei tempi distesi, del
rispetto dei tempi di apprendimento di tutte le bambine e di tutti i bambini;
dove il rapporto con "più insegnanti", e non il "maestro" unico", non è certo
un problema ma una ricchezza, garanzia di una didattica competente e di una
pluralità di relazioni e di crescita sociale dei nostri figli; dove le
compresenze danno la possibilità alle scuole di adattare l'organizzazione agli
specifici bisogni del territorio e favorire il successo scolastico di tutti gli
alunni.

Per questo continuo a non capire il nesso "più tagli uguale maggiore
qualità".
La scuola che andava bene 30 anni fa non regge alle sfide e alle complessità
di oggi!
Quali saranno i costi sociali e culturali di questi provvedimenti nel
futuro?

Come genitore mi indigno, perché, a casa mia, risparmiamo prima sulle cose
superflue, poi sulle cose necessarie … e mai sul futuro dei nostri figli.

Sono quindi sicuro che anche Lei vorrà battersi per la difesa della scuola
pubblica, oppure provi Lei a spiegarmi e convincermi che queste scelte sono un
investimento per il futuro dei nostri figli.

Rimango in attesa di una risposta
FIRMA