giovedì 5 marzo 2009

una scuola per il futuro


Gent.le ministro, spett. istituzioni,
desidero farvi sapere che la scelta che avete fatto non porta da nessuna parte. La scuola è uno dei pochi ambiti educativi dove si respira un'aria di rispetto, accoglienza, impegno educativo e possibilità di sperare in un futuro migliore.
Tagliare fondi a questo settore basilare è come tagliare le ali ad un aquila o le radici ad un albero.
Chiedo con forza che blocchiate questa strada perversa per ripensare una scuola a misura di bambino/ragazzo/adolescente, in divenire, con tutte le attenzioni e la cura che si deve offrire a chi dovrà fra qualche anno far camminare questo nostro paese.
Se proprio dovete fare economia, iniziate a ridurre gli stipendi dei politici, varando una legge che ancori le paghe dei pubblici amministratori, politici e persone inserite in ruoli di governo, non oltre 5 volte la paga di un lavoratore di livello più basso, impegnato in attività industriali, commerciale o agricole, con la clausa che questa paga potrà essere aumentata solo quando vengono aumentate le paghe di riferimento.
Dare un mazzata alla scuola per problemi di bilancio è una soluzione che aumenta il dislivello tra la popolazione, riduce la possibilità di accedere alla conoscenza nel caso in cui ci siano delle difficoltà di apprendimento, favorendo la divisione anzichè l'armonizzazione e mettendo ai margine categorie e gruppi socialmente più svantaggiati.
Non possiamo stare a guardare, ora parliamo e manifestiamo, più tardi sciopereremo, più avanti ancora non vi voteremo più.
Nella fiducia che la voce dei cittadini abbia ancora un valore nell'etica della politica, porgo distinti saluti

Maria Nichele