Ministro Mariastella Gelmini
Viale Trastevere, 76/A - 00153 ROMA
Direttore Generale: Dott. MARIO GIACOMO DUTTO
USRV - Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto (MIUR)
Riva de Biasio S.Croce 1299 - 30135 Venezia
Direttore Generale: dr.ssa Carmela Palumbo
Assessore alle Politiche dell'Istruzione e della Formazione
Elena Donazzan
Palazzo Balbi - Dorsoduro 3901 - 30123 Venezia
P.C. al Comitato genitori e insegnanti per la scuola pubblica
di Padova e Provincia
Sono un genitore di due bambine, una frequentante la IV classe della
scuola primaria GOZZI di Padva, una frequentante l'ultimo anno della
scuola dell'infanzia che a settembre inizierà la classe I (ancora, ed è
vergognoso!) non so con quale orario e modalità.
Sono molto preoccupata per ciò che sta colpendo la scuola!
Mentre il dibattito pubblico sui temi della scuola sembra concentrarsi su
questioni banali e secondarie, ben altri sono i cambiamenti che stanno
passando, senza alcun confronto né con noi genitori, né con le altre
componenti della scuola.
Già da tempo ho capito che la "riforma" in realtà, non si preoccupa di
METTERE (grembiulini, disciplina o quant'altro) ma semmai di TOGLIERE: i
provvedimenti intrapresi in questi mesi tolgono tempo-scuola, insegnanti,
laboratori, opportunità, scuole. Su molti punti mi sento preso/a in giro,
quale cittadino/a da provvedimenti che, senza esplicite e valide
giustificazioni pedagogiche o didattiche, hanno come solo obiettivo il
risparmio delle finanze.
Per quanto si voglia ancora sostenere il contrario, è sempre più evidente
che c'è un disegno di impoverimento sia quantitativo sia qualitativo della
scuola pubblica del nostro Paese, peraltro confermato dagli stessi
Dirigenti Scolastici e dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico del
Veneto, che ho avuto modo di sentire in recenti interventi pubblici.
Sento un dovere rimanere in prima linea nel difendere la scuola primaria
che conosco e che funziona, al passo con i tempi, capace di far crescere
non solo le mie figlie, ma tutti i bambini d'Italia. La scuola dove tempo
pieno e tempo lungo non sono solo una risposta alle esigenze di tante
famiglie (cosa dovranno fare le donne? rinunciare al lavoro? rinunciare a
fare figli?), ma sono anche la scuola dei tempi distesi, del rispetto dei
tempi di apprendimento di tutte le bambine e di tutti i bambini; dove il
rapporto con "più insegnanti", e non il "maestro" unico", non è certo un
problema ma una ricchezza, garanzia di una didattica competente e di una
pluralità di relazioni e di crescita sociale dei nostri figli; dove le
compresenze danno la possibilità alle scuole di adattare l'organizzazione
agli specifici bisogni del territorio e favorire il successo scolastico di
tutti gli alunni.
Per questo continuo a non capire il nesso "più tagli uguale maggiore
qualità".
La scuola che andava bene 30 anni fa non regge alle sfide e alle
complessità di oggi!
Quali saranno i costi sociali e culturali di questi provvedimenti nel futuro?
Come genitore mi indigno, perché, a casa mia, risparmiamo prima sulle cose
superflue, poi sulle cose necessarie … e mai sul futuro dei nostri figli.
Sono quindi sicuro che anche Lei vorrà battersi per la difesa della scuola
pubblica, oppure provi Lei a spiegarmi e convincermi che queste scelte
sono un investimento per il futuro dei nostri figli.
Rimango in attesa di una risposta
Luisa Bisaglia
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Luisa Bisaglia
Dipartimento di Scienze Statistiche
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