Ministro
Mariastella Gelmini
Viale Trastevere, 76/A - 00153 ROMA
Direttore
Generale: Dott. MARIO GIACOMO DUTTO
USRV - Ufficio Scolastico
Regionale per il Veneto (MIUR)
Riva de Biasio S.Croce 1299 - 30135
Venezia
Direttore Generale: dr.ssa Carmela Palumbo
Assessore alle
Politiche dell'Istruzione e della Formazione
Elena Donazzan
Palazzo
Balbi - Dorsoduro 3901 - 30123 Venezia
P.C. al Comitato genitori e
insegnanti per la scuola pubblica
di Padova e Provincia
Siamo i
genitori di una bambina che frequenta la prima classe della scuola
primaria di Albignasego.
Siamo molto preoccupati per ciò che sta
colpendo la scuola!
Mentre il dibattito pubblico sui temi della scuola
sembra concentrarsi su questioni banali e secondarie, ben altri sono i
cambiamenti che stanno passando, senza alcun confronto né con noi
genitori, né con le altre componenti della scuola.
Già da tempo
abbiamo capito che la "riforma" in realtà, non si preoccupa di METTERE
(grembiulini, disciplina o quant'altro) ma semmai di TOGLIERE: i
provvedimenti intrapresi in questi mesi tolgono tempo-scuola,
insegnanti, laboratori, opportunità, scuole. Su molti punti ci sentiamo
presi in giro, quali cittadini, da provvedimenti che, senza esplicite e
valide giustificazioni pedagogiche o didattiche, hanno come solo
obiettivo il risparmio delle finanze.
Per quanto si voglia ancora
sostenere il contrario, è sempre più evidente che c'è un disegno di
impoverimento sia quantitativo sia qualitativo della scuola pubblica
del nostro paese, peraltro confermato dagli stessi Dirigenti Scolastici
e dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico del Veneto, che
abbiamo avuto modo di sentire in recenti interventi pubblici.
Sentiamo
il dovere di rimanere in prima linea nel difendere la scuola primaria
che conosciamo e che funziona, al passo con i tempi, capace di far
crescere nostra figlia. La scuola dove tempo pieno e tempo lungo non
sono solo una risposta alle esigenze di tante famiglie, ma sono anche
la scuola dei tempi distesi, del rispetto dei tempi di apprendimento di
tutte le bambine e di tutti i bambini; dove il rapporto con "più
insegnanti", e non il "maestro" unico", non è certo un problema ma una
ricchezza, garanzia di una didattica competente e di una pluralità di
relazioni e di crescita sociale dei nostri figli; dove le compresenze
danno la possibilità alle scuole di adattare l'organizzazione agli
specifici bisogni del territorio e favorire il successo scolastico di
tutti gli alunni.
Per questo continuiamo a non capire il nesso "più
tagli uguale maggiore qualità".
La scuola che andava bene 30 anni fa
non regge alle sfide e alle complessità di oggi!
Quali saranno i costi
sociali e culturali di questi provvedimenti nel futuro?
Come genitori
ci indignamo, perché, a casa nostra, risparmiamo prima sulle cose
superflue, poi sulle cose necessarie … e mai sul futuro dei nostri
figli.
Siamo quindi sicuri che anche Lei vorrà battersi per la difesa
della scuola pubblica, oppure provi Lei a spiegarci e convincerci che
queste scelte sono un investimento per il futuro dei nostri figli.
Rimango in attesa di una risposta,
Liliana Grigio e Loris Piva
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