mercoledì 25 febbraio 2009

LA SCUOLA E' PRIMARIA !

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Ministro
Mariastella Gelmini
Viale Trastevere, 76/A - 00153 ROMA
Direttore
Generale: Dott. MARIO GIACOMO DUTTO

USRV - Ufficio Scolastico
Regionale per il Veneto (MIUR)
Riva de Biasio S.Croce 1299 - 30135
Venezia
Direttore Generale: dr.ssa Carmela Palumbo

Assessore alle
Politiche dell'Istruzione e della Formazione
Elena Donazzan
Palazzo
Balbi - Dorsoduro 3901 - 30123 Venezia

P.C. al Comitato genitori e
insegnanti per la scuola pubblica
di Padova e Provincia

Sono un
genitore di un/una bambino/a che frequenta la II classe della scuola
primaria SANTA RITA di PADOVA

Sono molto preoccupato/a per ciò che sta
colpendo la scuola!

Mentre il dibattito pubblico sui temi della scuola
sembra concentrarsi su questioni banali e secondarie, ben altri sono i
cambiamenti che stanno passando, senza alcun confronto né con noi
genitori, né con le altre componenti della scuola.

Già da tempo ho
capito che la "riforma" in realtà, non si preoccupa di METTERE
(grembiulini, disciplina o quant'altro) ma semmai di TOGLIERE: i
provvedimenti intrapresi in questi mesi tolgono tempo-scuola,
insegnanti, laboratori, opportunità, scuole. Su molti punti mi sento
preso/a in giro, quale cittadino/a da provvedimenti che, senza
esplicite e valide giustificazioni pedagogiche o didattiche, hanno come
solo obiettivo il risparmio delle finanze.

Per quanto si voglia ancora
sostenere il contrario, è sempre più evidente che c'è un disegno di
impoverimento sia quantitativo sia qualitativo della scuola pubblica
del nostro paese, peraltro confermato dagli stessi Dirigenti Scolastici
e dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico del Veneto, che ho
avuto modo di sentire in recenti interventi pubblici.

Sento un dovere
rimanere in prima linea nel difendere la scuola primaria che conosco e
che funziona, al passo con i tempi, capace di far crescere mia/o
figlia/o. La scuola dove tempo pieno e tempo lungo non sono solo una
risposta alle esigenze di tante famiglie, ma sono anche la scuola dei
tempi distesi, del rispetto dei tempi di apprendimento di tutte le
bambine e di tutti i bambini; dove il rapporto con "più insegnanti", e
non il "maestro" unico", non è certo un problema ma una ricchezza,
garanzia di una didattica competente e di una pluralità di relazioni e
di crescita sociale dei nostri figli; dove le compresenze danno la
possibilità alle scuole di adattare l'organizzazione agli specifici
bisogni del territorio e favorire il successo scolastico di tutti gli
alunni.

Per questo continuo a non capire il nesso "più tagli uguale
maggiore qualità".
La scuola che andava bene 30 anni fa non regge alle
sfide e alle complessità di oggi!
Quali saranno i costi sociali e
culturali di questi provvedimenti nel futuro?

Come genitore mi
indigno, perché, a casa mia, risparmiamo prima sulle cose superflue,
poi sulle cose necessarie … e mai sul futuro dei nostri figli.

Sono
quindi sicuro che anche Lei vorrà battersi per la difesa della scuola
pubblica, oppure provi Lei a spiegarmi e convincermi che queste scelte
sono un investimento per il futuro dei nostri figli.

Rimango in attesa
di una risposta

LUCIA BERTO

PADOVA