Sono una futura insegnante di scuola primaria di Verona (a giugno mi laureo, concludendo perfettamente nei tempi i miei studi). Quale sarà però la mia prospettiva di lavoro? Perché a noi prossime laureate devono essere chiuse tutte le porte, in seguito a questa riforma che impoverisce la scuola primaria? Ogni persona è una risorsa, ogni insegnante può dare tanto ai suoi alunni, utilizzando differenti metodi d'insegnamento, diversi approcci. Mi creda, non trovo alcun fondamento formativo, pedagogico o didattico a giustificazione di questo disegno riformatore. Le tesi fino ad ora portate a sostegno sono deboli, nessun noto pedagogista le avalla, colpiscono invece un modello di scuola che ben risponde alle prove internazionali (IEA PIRLS 2006 e TIMMS2007) e alla soddisfazione delle famiglie. La prego, provi Lei a spiegarmi e convincermi che queste scelte sono un investimento per il futuro e per una scuola di qualità e non uno svuotamento culturale e pedagogico finalizzato unicamente ad un miope risparmio. Rimango in attesa di una rispostaChiara Messora |